Dichiarazione d’amore di un Fiumarolo
Fiumara non è certo il luogo dove un uomo colloca il suo paradiso. Il rumore della città, la sua esuberanza terminano qui. In questa borgata che sembra una favela. Il silenzio che ti piomba addosso, appena perturbato dal brum-brum delle barche che rientrano alla foce, è palpabile. Sale e iodio. Ma quando ti siedi dietro un pescatore con la lenza, il tempo è abolito. Cioè è tutto per te. Puoi sorprendere il pescatore mentre parla con i pesci. Magari ti ritrovi ad evocare ad alta voce i sogni di stare altrove. Nello stesso tempo, quasi inconsciamente, quelli che abitano qui vogliono portare avanti una lunga storia. “ E’ stato sempre così” vi spiegheranno durante un qualsiasi incontro.
foto aerea di Fiumara Grande primi del '900 |
Venire a
Fiumara non è mai un caso; è spesso stata il porto degli esìli, dei nascondigli
da qualcosa o da qualcuno. Come se, più nella fantasia che nella realtà, qui
fossi al sicuro. Troppo lontano per essere trovato da chiunque. Al di fuori.
Eppure preferisco stare qui, con le chiappe su uno scoglio a mangiare un
trancio di pizza bianca del forno di via Porto Romano piuttosto che annoiarmi
in un ristorante ovattato dove si accalcano quelli che sognano un paese diverso.
Omogeneo, privo di passione e per forza di cose senza esuberanza. Dove il
peperoncino sarebbe bandito dai pranzi – quelle famose colazioni d’affari in
cui più che mangiare, si pilucca. A me piace il sapore selvaggio e volgare,
come può essere una spigola appena pescata
alla griglia, condita con un filo di olio di oliva. Ecco perché, nelle
feste che ogni tanto qualcuno organizza per il quartiere, non esistono barriere
d’età, sesso,colore di pelle, ceto sociale. Qui tutti sanno bene perché ci
stanno, perché vivono a Fiumara e non altrove. La complicità si comunica con lo
sguardo. Quello dell’esilio dei nostri padri. Ed è rassicurante. Molti non
hanno niente da perdere, avendo già perso tutto. Ci si arrangia con quello che
offre, è un po’ come la vita. Fiumara mi va bene così.
l'importante è che alla spigola sullo scoglio si accompagni lo chateau lafite: ricordarsi di tenerne sempre una consistente scorta in cantina. :)
RispondiEliminadopo un temporale estivo sul terrazzo. :)
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