Come la sabbia nelle mutande

Come spesso accade nei grandi progetti speculativi, a farne le spese sono i "poveracci".
Ci costruiscono un porto da 1500 posti barca, alberghi, megacantieri navali, centri commerciali a cento (100) metri dalle nostre case. Ed io mi preoccupo, perchè l'ente bacino regionale, l' ARDIS, sostiene che la mia (le nostre) case sono situate in una zona a rischio esondazione.
La sfiga vuole che 100 mt dopo questo rischio svanisca nel nulla, o quasi. Che strana cosa.
Mi si insinua un dubbio che, come un tarlo, rode le mie meningi: " Che questa lingua di terra popolata da oltre 50 anni da bilancioni, pescatori e "poveracci" faccia gola a qualcuno?

Che con i soliti giochetti delle tre carte, in un battibaleno, quando le ruspe avranno fatto il loro sporco lavoro qui, come d'incanto, il rischio svanisca?

I grandi costruttori e le ditte impegnate negli appalti della costruzione del porto sentono forse questo agglomerato di case come la famosa "sabbia nelle mutande": insignificante, ma fastidiosissima?




Eppure abbiamo vari esempi non lontani.
Parco Leonardo: una città costruita intorno ad un megacentro commerciale che fino a qualche mese fa non aveva nemmeno una farmacia, urbanizzazione da terzo mondo, eppure le case sono state vendute a migliaia di euro al mq.

Porto Romano: un porto nel porto, esclusivo, solo per V.I.P. costruito senza badare a spese, sull'argine del fiume, proprio come le nostre case, ma di quello non se ne parla, anche perchè, se se ne dovesse parlare, salterebbe inevitabilmente fuori un nome di quelli che ritrovi:

A- nella costruzione di Parco Leonardo
B- come ditta consociata nella costruzione del nuovo porto turistico di cui sopra.

Un nome a cui nessuno vuole pestare i piedi, o mettersi anche solo di traverso.
E noi qui, proprio come la sabbia nelle mutande, pochi ma fastidiosi granelli di nulla a dare fastidio alla faraonica macchina da soldi. Merce di scambio: - Io ti levo il vincolo qui se tu mi spiani lì -
Sempre dalla parte del torto: - tanto sono abusivi, le loro case non esistono sulla carta.

Tutti tacciono per paura di sporcarsi le mani e questa zona continua a vivere isolata dal resto del mondo, un avamposto scomodo, una sentinella a cui si è deciso di non dare più il cambio. Un fastidio, come la sabbia nelle mutande.

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