I rituali di guarigione Gnawa e il "rito della taranta"




Sono entrambi fenomeni culturali legati alla cura del corpo e dello spirito attraverso la musica e la danza.

I Gnawa sono un popolo dell'Africa nord-occidentale, originario del Marocco, che ha sviluppato rituali di guarigione che combinano elementi della tradizione islamica, animista e africana. La musica gnawa, che include l'uso di strumenti come il guembri (un basso a tre corde) e il krakebs (cimbali metallici), è considerata un mezzo per comunicare con gli spiriti e guarire malattie fisiche e spirituali.

Il tarantismo, invece, è un fenomeno culturale che si è verificato in alcune parti del sud Italia nel XVI e XVII secolo. Si credeva che il morso di un ragno, la taranta, potesse causare una forma di malattia mentale che si poteva curare attraverso la musica e la danza. Le persone affette da tarantismo furono coinvolte in balli frenetici che duravano giorni o addirittura settimane, accompagnati da musicisti che suonavano strumenti come il tamburello, violino, organetto e la chitarra battente.Per estensione, con la parola tarantismo ci si riferisce anche al fenomeno culturale e terapeutico che ne costituisce il contesto presente storicamente anche in Sardegna e in Spagna, portato alla luce da studi approfonditi da parte dell'antropologo culturale Ernesto De Martino negli anni '50 del '900.

Sebbene ci siano alcune differenze tra i rituali di guarigione Gnawa e il tarantismo, entrambi sono legati alla credenza che la musica e la danza possono guarire il corpo e lo spirito. In entrambi i casi, la musica è usata come mezzo per raggiungere uno stato di trance che favorisce la guarigione. Inoltre, entrambi i fenomeni riflettono la complessità e la diversità delle tradizioni culturali e religiose che si sono sviluppate in diverse parti del mondo.

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