Ho voluto dedicare al Bacàn queste righe perché Venezia è sempre stata, per me, un luogo di grandi amori, quelli che appaiono e scompaiono come l’isola stessa. Ora che il Mose l’ha resa eterna, temo che si sia perso il mistero più grande: la bellezza di ciò che torna solo quando sa farsi attendere. El Bacàn L’isola del Bacàn, quella striscia di sabbia dorata che emergeva come un miraggio nella laguna di Venezia, era il cuore segreto di chi amava la solitudine estiva e il lento scomparire delle cose belle. Come una creatura stanca, si alzava tra giugno e settembre, sospirando sotto il sole e l’abbassarsi delle maree. Poi si ritirava, addormentandosi sotto il velo freddo e lattiginoso dell’acqua d’inverno, lasciando solo il ricordo di una promessa, la certezza che la bellezza esiste solo quando sa nascondersi. Ora, però, il Bacàn è emerso ogni giorno, indifferente al tempo, grazie al Mose , quella grande diga d’argilla e ferro che separa il mare dalla laguna come un guar...
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la sponda salmastra