30 Agosto 1986

Proprio oggi sono esattamente 31 anni che te ne sei andato. Ricordo l’ultima telefonata, fatta ancora da quegli apparecchi legati ad un filo che ormai non si usano più: Ciao papà, come stai? – “Siamo alla fine” mi dicesti. Il tuo tono era pacato, quasi rassegnato; carico di quella riservatezza e sobrietà piemontese che fa sembrare anche le cose tragiche quasi prive di dolore. Tu, che invece il dolore lo hai visto in faccia e affrontato mille volte e non solo nella lunga lotta alla “bestia” che ti ha portato via, ma anche in quegli anni in cui la follia umana ti aveva obbligato a combattere fino alle rive del Don.
Ieri ho rovistato nei cassetti ed ho trovato queste piccole foto ingiallite. Oggi ti voglio ricordare così: giovane soldato, pieno di vita e di tristezza, già allora. Ti voglio dire ancora una volta: ti voglio bene papà. E scusami se non te l’ho detto abbastanza quando avresti potuto sentirlo. Ci ho pensato tanto in tutti questi anni e non me lo sono ancora perdonato.


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