Gli amori segreti



 Camus diceva che "sono spesso amori segreti quelli che dividiamo con un luogo o una città". Ancora non ho scoperto quale sia quello che mi lega qui. Me lo chiedo mentre il Libeccio da sud fa tremare gli infissi, in questo dicembre di pandemia.

Fiumara ha un nome che riporta al fiume, ma si esprime attraverso il mare. I suoi segnali arrivano tutti da lì. Eppure, se ti affacci, incontri due rive visibili che si parlano da secoli, fin dai tempi in cui Dante ha immaginato il suo Caronte proprio qui. (*)

E' qui che si sente - dico proprio "si sente" il dialogo silenzioso del disordine urbano misto al rumore sordo delle onde sulla scogliera. E così, da una riva all'altra, una volta verso il largo e una volta verso l'idroscalo scopri un confine impalpabile.  Un posto dove le cose previste accadono di rado.

E dunque qual è questo amore segreto, scomodo, abusivo, senza nostalgia, ma con la stessa emozione nei confronti della donna amata, lasciata il tempo di un viaggio e che desideri  ritrovare?

Mi piace credere - visto che sono cresciuto così - che Fiumara non sia una meta in sé. Ma soltanto una porta aperta. Una porta che rimanga aperta, sempre.

(*)…ch'era ora a la marina vòlto dove l'acqua di Tevero s'insala. (Purgatorio Canto II)


photo by Erica Fasano

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