Delirium about chair

Ho cominciato usando una vecchia poltrona in simil-pelle marrone che stava nel salotto della casa in cui sono nato, chissà da quanto tempo, io me la ricordo lì da sempre. Utilizzavo un paio di bacchette regalatemi da un batterista di un "complesso" che si chiamava: i Koala. Lo schienale era una cassa perfetta ed il 'punch' era a dir poco fenomenale. Il bracciolo diventava una sorta di rullante sordo, ma efficace. Quella fu la mia prima vera batteria.
Qualche tempo dopo passai alle sedie di legno, senza rendermi conto che stavo utilizzando uno strumento che anche nella tradizione veniva usato nei saloni di barberia del nostro Sud al posto delle percussioni. Il cajon nostrano, per intenderci. Anni più tardi, Enzo Del Re divenne famoso con il suo "lavorare con lentezza" trasmesso da Radio Alice, suonando una sedia che era il suo strumento di elezione, pur essendo lui (questo pochi lo sanno) un ottimo musicista. Io, molto più modestamente, mi canticchiavo le canzoni da accompagnare o, al massimo, utilizzavo la fonovaligia Lesa della mia sorella maggiore per far girare qualche vecchio 45 giri che diventava la base sulla quale esercitarmi.
Tutto questo durò fino a quando, un giorno, mia madre, in un eccesso d'ira e di sfinimento provocato da quel frastuono per lei fastidioso, con metodo montessoriano mi spaccò letteralmente le bacchette sul groppone. Poi, però, decise che dovevo studiare musica e decise anche che la fisarmonica doveva essere il mio strumento (fondamentalmente perché piaceva a lei, ed a lei soltanto). Passai un paio d'anni a far dannare il Maestro Dario Pittarello (buonanima) che per quanto si sforzasse non riusciva a far ardere in me la passione per il mantice.
Tanto feci e tanto brigai che convinsi mia madre che era tempo sprecato e soldi buttati. C'era il rugby in quel tempo a riempire le mie giornate. Ricordo ancora benissimo la frase profetica che pronunciò, mia madre, prima di cedere al suo fallimento: " Ricordati, adesso non vuoi studiare musica, ma tu avrai la casa sommersa da strumenti musicali". Ci ha preso, ci ha preso in pieno. Molti anni dopo vennero il conservatorio e la spasmodica voglia di provare a suonare ogni cosa che produce rumore. Ma questa è un'altra storia. La sedia è sempre la sedia ed è da lì che tutto cominciò.


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